CIAMPINO CITTÀ IN SVENDITA

Il cuore della Tenuta del Muro dei Francesi è all’asta. Come al solito i cittadini lo hanno saputo solo per caso, così come accaduto per la vendita all’asta del complesso IGDO, il cuore della ex Città Giardino. Entrambi per una cifra risibile.

Il comunicato del Consigliere regionale Simone lupi a commento della notizia dell’asta ci ha lasciati stupefatti.

Siamo stupefatti perché ci siamo domandati:

  • se era lo stesso Lupi, assessore al bilancio e poi Sindaco del Comune di Ciampino, ora consigliere regionale che non riuscì a cogliere gli allarmi lanciati per oltre tre anni dalle associazioni cittadine per l’imminente crollo del Portale di via dei Laghi; se era lo stesso Lupi che insieme all’amministrazione comunale non ha detto una parola nell’aprile 2011 quando quel portale barocco, tra i più belli della campagna romana che costituiva l’accesso principale al sito del Muro dei Francesi, è poi crollato. Un crollo annunciato, ma nessuno, né i proprietari del bene che lo avevano in custodia, né gli enti preposti alla tutela, hanno avuto attenzione e pietà. Stesso copione nel luglio 2014 quando è crollato il tetto della Chiesuola su Via dei laghi. Ora, dopo tre anni è ancora esposta alle intemperie, condannata all’oblio nonostante sia un edificio religioso già citato nel Catasto Alessandrino (1660).
  • se era lo stesso Lupi che, all’indomani dell’avvio di vincolo di tutela da parte della soprintendenza Paesaggistica che avrebbe reso pressoché impossibile l’edificazione di 60.000 mc addosso ai resti della villa dei Valeri, affermava nelle sue dichiarazioni: “La comunicazione dell’avvio di procedimento […] giunge tanto inaspettata quanto grave nei suoi contenuti e presupposti […] Più che teso a tutelare i beni culturali […] sembra rispondere a una sorta di servizio a domanda individuale per tacitare i desiderata del comitato locale […]” e per rafforzare il suo parere sull’inconsistenza della motivazione di quel vincolo sottolineava che il portale della Marcandreola nel frattempo è rovinato a terra”.

Sì è certamente lo stesso Lupi. Evidentemente il Consigliere Lupi ha trovato il tempo per leggere narrativa e dispositivo del decreto di vincolo ed anche l’attenzione per comprenderne il significato.

PERTANTO, PRENDIAMO ATTO CHE LE PRECEDENTI POSIZIONI DEL CONSIGLIERE LUPI FANNO PARTE DEL PASSATO E NE SIAMO COLPITI E SODDISFATTI.

E’ bene ricordare, tuttavia, come si è arrivati a questo preciso frangente storico, riepilogando in sintesi le vicende che hanno interessato l’area oggi in vendita all’asta. 

La società Casa Bianca srl aveva acquistato i casali e circa 4 ettari di uliveto nel 1987. Da allora i beni, oggetto di varie proposte edilizie mai andate in porto, sono stati lasciati in colpevole abbandono nonostante i numerosi vincoli di tutela esistenti già dal 1935.

Risale infatti a quella data il vincolo sul portale barocco, poi nel 2005 vengono tutelati i Casali e l’area di pertinenza, nel 2007 la Soprintendenza manifesta l’interesse per tutta l’area recintata dal muro, ben più ampia di quella all’asta. Finalmente nel 2015, anche in seguito alla scoperta delle sette statue del ciclo dei Niobidi, notizia balzata alle cronache internazionali nel gennaio 2013, un vincolo definitivo riaccorpa in sé tutti i vincoli puntuali già esistenti e li amplia in virtù “… delle singole valenze storiche, architettoniche, archeologiche dei beni culturali ivi presenti e sulla base delle interazioni e relazioni visive tra gli stessi… [e] conferisce all’intero sito così delimitato un significato complessivo notevole che spazia tra la monumentalità dei singoli elementi/corpi architettonici al valore di memoria storica per gli eventi ivi susseguitisi”.

L’Amministrazione comunale di Ciampino ha ostacolato in tutte le sedi l’iter di apposizione del vincolo con osservazioni tese a limitarne l’influenza. Anche con un costoso ricorso al TAR.

Ancora adesso, dopo l’acclarata importanza del sito, nessuna pietà e nessuna voce si è levata per i casali che presentano squarci nelle coperture e pericolosi fuori piombo delle murature che annunciano imminenti nuovi crolli. Ciampino Bene Comune ha segnalato più volte, con perizie, fotografie, rilievi, lo stato di pericolo per l’esistenza stessa dei beni tutelati, ha segnalato i gravi danni, ma formalmente né la città di Ciampino, né lo Stato italiano è tra i creditori della società Casa Bianca, nonostante i danni irreparabili che questa società, sottraendosi al suo dovere di custode che la legge le ha assegnato, ha provocato al nostro patrimonio culturale.

Nel già citato comunicato stampa, il Consigliere Simone Lupi ha affermato: “Il parco dei Casali rappresenta un’opportunità per le comunità dei Castelli Romani” invitando l’amministrazione a “verificare la possibilità …  di poter andare oltre l’asta al fine di opzionare l’acquisto in quanto trattasi di beni dall’alto pregio storico culturale

Certamente l’imminente campagna elettorale non ha nessun ruolo nella sua nuova ed importantissima posizione che finalmente riconosce l’importanza culturale del sito. Cosa vorrà dire il consigliere Lupi con le parole “andare oltre l’asta”? Ce lo spiegherà, se vorrà. Cosa ne pensa a proposito il suo epigono Terzulli?

Noi pensiamo che si poteva andare oltre l’asta facendo valere i nostri ingenti crediti verso la società Casa Bianca, come anche prevede l’art. 160 del Codice dei Beni Culturali.

Si poteva andare oltre l’asta incoraggiando e valutando la proposta che Ciampino Bene Comune ed altri soggetti hanno avviato dal 2016, ai sensi dell’art. 42 della Carta Costituzionale, che con un’azione giuridica mirava a sottrarre ai privati inadempienti la proprietà in questione. In nome del bene comune, di interessi collettivi e diritti fondamentali inviolabili, come quelli relativi alla fruizione e tutela dell’ambiente, si tentava di rimettere una prima parte della Tenuta del Muro dei Francesi nelle disponibilità della comunità territoriale che ne è stata privata facendone il nucleo fondativo di un grande Parco pubblico. A tal proposito, nell’ottobre 2016, era stato notificato al Sindaco di Ciampino Terzulli l’invito perentorio a richiedere alla proprietà di impegnarsi per la riattivazione della funzione sociale dei beni abbandonati e, in caso di mancata risposta o rifiuto, trascorsi 150 giorni, egli avrebbe potuto procedere formalmente e gratuitamente all’iscrizione di quei beni al patrimonio comunale.

Non lo ha fatto, e ora quei Beni, architettonici, paesaggistici e storici rischiano di esser sottratti alla comunità territoriale con poco più di 500 mila euro.

Crediamo che quella cifra alla luce degli ingenti ed irreparabili danni arrecati al patrimonio culturale di Ciampino dalla Società Casa Bianca Srl sia notevolmente sovrastimata e non mancheremo con una successiva relazione di spiegare in dettaglio le nostre motivazioni.

Crediamo che vista la buona volontà dichiarata da Simone Lupi – anche per il ruolo istituzionale che riveste come Presidente della Commissione Bilancio della Regione-  e considerata la valenza del sito a livello territoriale che lui stesso riconosce, la Regione possa giocare la sua partita dichiarandosi disposta ad esercitare il diritto di prelazione, sempre esistente per un bene sottoposto a vincolo monumentale com’è il sito del Muro dei Francesi.

Come abbiamo già affermato, non crediamo che le posizioni espresse oggi dal signor consigliere regionale si possano confondere con futili promesse agli elettori dei Castelli romani ai quali finalmente viene rivelato che a Ciampino può nascere un Parco nella Tenuta del Muro dei Francesi.

È PER QUESTO CHE ASPETTIAMO IN TEMPI IMMEDIATI, COMPATIBILI CON QUELLI DELL’ASTA IN CORSO, FATTI CONCRETI, IMPEGNI SOSTENUTI DA DELIBERAZIONI DI GIUNTA COMUNALE E REGIONALE, VISTATI DAI RISPETTIVI COMPETENTI ORGANI PER LA LORO CONGRUITÀ ECONOMICA.

20 novembre 2017                                                                     Ciampino Bene Comune

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