Basta cemento, difendiamo il parco pubblico a Muro dei francesi

L’8 gennaio scorso il Tar del Lazio ha pubblicato la sentenza relativa al ricorso di tre cooperative edilizie contro il vincolo di tutela posto sull’area Muro dei Francesi.

I giudici, accogliendo parzialmente il ricorso delle cooperative, hanno rimandato alla Soprintendenza Paesaggistica la responsabilità di ridefinire ancor meglio il vincolo. Quindi la Soprintendenza tornerà a motivare più adeguatamente la sua scelta di protezione dell’area che ‐ vogliamo continuare a ricordareè definita di grande pregio archeologico e paesaggistico.

Ciampino Bene Comune rivendica la necessità di riconoscere il valore di bene culturale di quei luoghi, prevedendone uno sviluppo basato su conoscenza, cultura e pubblica utilità, non legato all’edilizia. Se World Monuments Fund lo designa per il 2014 tra i 67 siti al mondo da salvare c’è una ragione profonda che oltrepassa i nostri piccoli confini comunali!

La sentenza del TAR e i ricorsi ancora pendenti sembrano far allungare i tempi e solo una coraggiosa e necessaria soluzione politica potrà permettere ai cittadini di Ciampino di usufruire di un Bene Comune, di un parco interamente pubblico e libero dal cemento.

INVITIAMO DUNQUE TUTTI I CITTADINI A CHIEDERE CON FORZA LA RINUNCIA AD OGNI INTERVENTO EDILIZIO NELL’AREA SOSTENENDO INSIEME A NOI I SEGUENTI PUNTI:

  1. Conferma ed ampliamento su tutta l’area di Muro dei Francesi di vincoli che impediscano qualsiasi intervento edilizio.
  2. Elaborazione di un progetto che proponga un parco pubblico per l’area che comprenda i casali del ‘600, l’uliveto secolare, la natatio e i resti della villa di Messalla.
  3. Verifica delle condizioni per la realizzazione di una zona ex lege 167 a Ciampino, dove la crescita della popolazione non è stata affatto quella ipotizzata dal Piano Regolatore Generale.
  4. Verifica delle condizioni e degli accordi per la cessione delle aree del piano di zona, stipulati ben prima delle prescritte indagini archeologiche!
  5. Censimento delle costruzioni e della dotazione di servizi sul territorio, con particolare attenzione a quanto resta di invenduto o di non utilizzato, per riportare gli interventi edificatori dentro reali e misurabili necessità del bisogno di casa.
  6. Riesame dello stato delle cooperative edilizie richiedenti gli interventi di edilizia convenzionata in aree di proprietà comunale, legge 167. È indispensabile verificare lo stato delle quote, quanti soci sono ancora presenti e quanti residenti nel nostro territorio. Riteniamo quanto meno sorprendente che le cooperative che hanno fatto ricorso al Tar pongano in vendita su Porta Portese le proprie quote sociali.

Il valore storico e monumentale del sito Muro dei Francesi deve essere salvaguardato per restare patrimonio della collettività e non deve essere strumento per l’arricchimento di pochi. Noi immaginiamo per quell’area e per la nostra città una economia basata sul bisogno di bellezza e di cultura, diversa da quella effimera che genera il mattone.

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